Accensione riscaldamento Milano: date e regole da rispettare

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Accensione riscaldamento milano
L'accensione dei riscaldamenti centralizzati a Milano nel 2023 - 2024 avverrà il 22 ottobre.

Nel Comune di Milano, così come in tutte le città appartenenti alla zona climatica E, l'attivazione dei sistemi di riscaldamento centralizzati è prevista a partire dal 22 ottobre 2023. Durante questo periodo, è importante rispettare alcune specifiche normative per garantire un utilizzo efficiente e responsabile del riscaldamento centralizzato. Te ne parliamo qui!

Dal 22 ottobre 2023 all'8 aprile 2024, infatti, gli impianti di riscaldamento centralizzato a Milano potranno essere attivati per un massimo di 13 ore al giorno. Questa misura è finalizzata a garantire una distribuzione equa delle risorse energetiche e a promuovere il risparmio energetico.

Accensione riscaldamento Milano e zona E

L'attivazione dei sistemi di riscaldamento condivisi, come quelli dei condomini, è determinata dalle direttive italiane che definiscono sei aree climatiche, identificate dalle lettere A-F. Passando dalla zona A alla F, si osserva un incremento dei cosiddetti Gradi Giorno, noti anche come "GG" o "gr-g". Questa unità descrive il clima medio di un comune senza tener conto della sua posizione geografica. Milano, assieme ad altre aree, si colloca nella zona E, tra le più rigide. Proprio per la sua collocazione climatica, per la stagione fredda 2023-2024, l'attivazione dei caloriferi (siano essi in ghisa o alluminio) e degli impianti di riscaldamento è prevista a partire dal 22 ottobre 2023. La cessazione è fissata all'8 aprile 2024, con un intervallo approssimativo di 6 mesi, e una durata massima giornaliera di 13 ore.

Ecco tutti i comuni della zona climatica E, che quindi possono accendere i riscaldamenti nelle stesse date previste per il comune di Milano:

 
Comuni zona E
Milano (MI)Bergamo (BG)Modena (MO)Parma (PR)L'Aquila (AQ)Rieti (RI)
Aosta (AO)Reggio Emilia (RE)Rimini (RN)Ravenna (RA)Venezia (VE)Frosinone (FR)

Cosa sono i Gradi Giorno? I Gradi Giorno (GG o gr-g) sono un indice utilizzato in climatologia e nel settore del riscaldamento per quantificare l'esigenza di riscaldamento o raffreddamento in una determinata area geografica e durante un certo periodo dell'anno. Sono fondamentalmente una misura della differenza tra la temperatura esterna e una temperatura di riferimento considerata confortevole all'interno di un edificio, moltiplicata per il numero di giorni in considerazione. In Italia, il territorio è diviso in diverse zone climatiche, dalla A alla F. Queste zone sono classificate in base al clima e, in particolare, ai GG accumulati durante l'anno. In pratica, sapendo in quale zona climatica si trova una città o una regione, si può avere un'idea di quanto sarà necessario riscaldare un edificio durante l'inverno. E questo aiuta a capire quando è il momento giusto per accendere i riscaldamenti o quando spegnerli, come nel caso di Milano.

Le zone climatiche in Italia

Stabilita dal D.P.R. n.412 del 26 agosto 1993, la suddivisione in aree climatiche si basa sulle condizioni meteorologiche e sui gradi-giorno. La categorizzazione non dipende quindi solamente dalla collocazione geografica, da Nord a Sud, ma prende anche in considerazione l'altitudine delle zone. Di conseguenza, ciascun comune rientra in una specifica fascia climatica, che determina le regole e i tempi per l'attivazione degli impianti di riscaldamento.

Le fasce climatiche in Italia sono le seguenti:

Zone climatiche in Italia
Zona ClimaticaGradi GiornoComuni
Zona AInferiori a 600Linosa, Lampedusa e Porto Empedocle
Zona BTra 600 e 900Agrigento, Catania, Messina, Palermo, Siracusa, Trapani, Crotone e Reggio Calabria
Zona CTra 901 e 1400Bari, Brindisi, Lecce, Taranto, Benevento, Salerno, Napoli, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Sassari, Oristano, Cagliari, Imperia, Latina e Ragusa
Zona DTra 1401 e 2000Vi si ritrovano le province di Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Pesao, Massa Carrara, Livorno, Grosseto, Lucca, Firenze, Pistoia, Pisa, Prato, Siena, Teramo, Pescara, Chieti, Genova, La Spezia, Savona, Roma, Viterbo, Avellino, Caltanissetta, Foggia, Forlì, Isernia, Matera, Nuoro, Terni e Vibo Valentia
Zona ETra 2001 e 3000Alessandria, Aosta, Asti, Biella, Novara, Torino, Verbania, Vercelli, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lodi, Lecco, Milano, Varese, Sondrio, Pavia, Bologna, Ferrara, Piacenza, Modena, Parma, Ravenna, Rimini, Reggio Emilia, Gorizia, Pordenone, Trieste, Udine, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza, Padova, Rovigo, Rieti, Frosinone, Bolzano, Campobasso, Enna, L’Aquila, Perugia, Potenza, Arezzo
Zona FSuperiori a 3.000Cuneo, Belluno e Trento

Accensione riscaldamenti Milano 2023 Nel 2023, salvo importanti cambiamenti climatici, le giornate previste per l'attivazione dei riscaldamenti a Milano rimangono le stesse dell'anno antecedente. A seguito delle problematiche legate all'energia e al clima nel 2022, le tempistiche e le frequenze di accensione dei caloriferi sono state ristrette su tutto il territorio nazionale. Le sole eccezioni sono le città classificate nella zona F, dove non ci sono restrizioni, e le strutture considerate "vulnerabili", quali ospedali, residenze per anziani, asili e scuole d'infanzia.

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Accensione riscaldamenti Milano 2023: le regole da rispettare

In Italia, il funzionamento dei sistemi di riscaldamento centralizzato è definito da una serie di regole, che stabiliscono principalmente il periodo di attivazione e la durata giornaliera massima (il numero di ore in cui è permesso mantenere il riscaldamento acceso). Questi criteri variano in base alla classificazione climatica, determinata dai gradi giorno. Le principali fonti legislative che regolamentano il riscaldamento centralizzato sono:

  • Le leggi nazionali, in particolare il DPR n. 412/1993 e la Legge n. 10/1991 (con le rispettive modifiche). Questi documenti delineano, tra l'altro, le sei classificazioni climatiche dell'Italia e le regolamentazioni base per la gestione degli impianti termici. Completano il quadro normativo il DPR 74/2013 e altre disposizioni correlate.
  • Decisioni prese dalle assemblee condominiali, che possono variare da un edificio all'altro, determinando le ore in cui i caloriferi possono essere accesi. All'interno di questi limiti, è possibile utilizzare valvole termostatiche per controllare la temperatura.
  • Ordinanze comunali, emesse dai sindaci in caso di condizioni climatiche eccezionali, che possono estendere o ridurre le ore di funzionamento degli impianti.

Va sottolineato che le norme attuali impongono che il sistema di riscaldamento assicuri una temperatura interna di 19°C, con una variazione consentita di 2°C (tra 17 e 21°C). Infine, è previsto che l'amministratore del condominio debba affiggere un avviso all'ingresso del vano caldaia, riportando le date di attivazione annuale, le ore giornaliere di funzionamento e i dati della ditta incaricata della manutenzione.

Risparmiare sul riscaldamento in inverno: alcuni consigli

Cercare di contenere i costi della bolletta durante l'inverno può risultare una sfida. La necessità di energia durante i mesi più gelidi può fluttuare a causa delle variazioni climatiche, che spesso sono imprevedibili o difficili da quantificare con precisione. Di fronte a questo scenario, è consigliabile prendere iniziative per potenziare l'efficienza energetica della propria abitazione, avvendosi anche di bonus e detrazioni stabilite dal Governo, e adottare un sistema di riscaldamento che rispecchi le proprie esigenze quotidiane. Quando non si è in casa, è buona norma chiudere le valvole dei radiatori o spegnere il riscaldamento per ridurre i consumi.

In particolare, per quanto riguarda le regole da seguire per il riscaldamento centralizzato, è importante tenere presente alcune linee guida fondamentali:

  1. Rispettare gli orari stabiliti per l'accensione e lo spegnimento del riscaldamento, garantendo che non superino le 13 ore giornaliere consentite.
  2. Evitare sprechi di calore regolando accuratamente i termostati nelle singole unità abitative in modo da mantenere una temperatura confortevole senza eccessi.
  3. Collaborare con gli amministratori condominiali e segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o perdite di calore nelle parti comuni dell'edificio.
  4. Promuovere l'isolamento termico degli edifici e l'uso di finestre a bassa emissione per ridurre la dispersione di calore.
  5. Incentivare l'uso responsabile dell'energia, evitando di lasciare porte e finestre aperte inutilmente e spegnendo il riscaldamento quando non è necessario.

Infine, è fondamentale scegliere un'offerta gas che sia vantaggiosa e rispecchi le proprie abitudini di consumo, confrontando con attenzione le tariffe proposte dai diversi fornitori.

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