Accensione riscaldamento 2023: date e regole per ogni zona
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Dopo un'estate rovente e interminabile, sembra finalmente che le temperature stiano cedendo il passo all'autunno, che avrebbe dovuto iniziare già da tempo. A diverse latitudini, iniziano a sorgere domande su quando accendere i sistemi di riscaldamento. In questo articolo, esploreremo tutti gli aspetti relativi all'accensione del riscaldamento per il 2023, fornendo informazioni sulle date e le direttive applicabili, da Milano a Palermo, passando per Roma.
Le regole per l'accensione del riscaldamento
Per i residenti in condomini o chiunque utilizzi un sistema di riscaldamento centralizzato, l'attivazione del riscaldamento è soggetta alle leggi vigenti e alla decisione presa dall'assemblea condominiale a maggioranza. Di solito, si fa riferimento alla tabella nell'allegato A del Decreto del Presidente della Repubblica del 26 agosto 1993, n. 412, noto anche come "D.P.R 412/93". Questo documento stabilisce la data di inizio e fine della stagione di riscaldamento, nonché il numero massimo di ore al giorno in cui il sistema di riscaldamento può essere attivo. Tutti questi parametri dipendono dalla zona climatica, comunemente nota come "fascia climatica", in cui si trova un determinato comune.
A partire dal 2022-2023, le regolamentazioni sono cambiate a causa delle restrizioni finalizzate a contenere i costi del gas e dell'energia elettrica, determinando una riduzione delle ore e della durata complessiva del periodo di riscaldamento. Per la stagione invernale 2023-2024, il governo italiano non ha ancora emesso comunicazioni ufficiali in merito. Tuttavia, considerando il prolungarsi della bella stagione in molte regioni italiane, alcuni comuni hanno pubblicato ordinanze che confermano una riduzione del periodo di attivazione del riscaldamento. Questi comuni includono Milano, Monza, Pavia, Bergamo, Parma e Torino.
Quando si può accendere il riscaldamento?
Vediamo le date di accensione dei termosifoni dell'anno passato, che probabilmente saranno riconfermate anche per la stagione 2023-2024.
Zona Climatica | Periodo accensione-spegnimento | Orari |
---|---|---|
ZONA A (Lampedusa, Sud e Isole) | 08 dicembre – 07 marzo | 5 ore al giorno |
ZONA B (Palermo, Trapani, ecc.) | 08 dicembre – 23 marzo | 7 ore al giorno |
ZONA C (Napoli, Caserta, ecc.) | 22 novembre – 23 marzo | 9 ore al giorno |
ZONA D (Roma, Pescara, ecc.) | 08 novembre – 07 aprile | 11 ore al giorno |
ZONA E (Milano, Torino, ecc.) | 22 ottobre – 07 aprile | 13 ore al giorno |
ZONA F (Trento e zone alpine) | Nessun limite | Nessun limite |
Tematica in continuo aggiornamento! Oltre alle disposizioni della normativa nazionale, il governo italiano ha la facoltà di emettere un decreto annuale per apportare modifiche alle date stabilite. Inoltre, i sindaci hanno il potere di emanare ordinanze comunali per adattare i periodi di attivazione e disattivazione dei sistemi di riscaldamento nei singoli comuni. Per rimanere informati sulle date ufficiali e le eventuali variazioni, è sempre consigliabile consultare il sito web del proprio comune di residenza, dove saranno pubblicate tutte le ultime notizie in merito.
Accensione riscaldamento: tutte le normative
Per l'anno in corso, l'attivazione e la disattivazione del sistema di riscaldamento sono determinate da specifiche normative che regolamentano il periodo di accensione (espresso in giorni) e l'orario massimo giornaliero in cui è consentito utilizzare il riscaldamento. In particolare, le fonti a cui fare riferimento includono:
- La normativa nazionale, in particolare il Decreto del Presidente della Repubblica n. 412/1993 e la Legge n. 10/1991 (con le relative modifiche successive). Questi documenti definiscono, tra le altre cose, le diverse zone climatiche basate sui Gradi Giorno (GG) e stabiliscono le regole generali per il funzionamento degli impianti termici negli edifici. Va inoltre menzionato il DPR 74/2013, che contiene norme e criteri generali per l'utilizzo degli impianti di climatizzazione invernale.
- La delibera dell'assemblea condominiale, adottata a maggioranza, che stabilisce le ore di attivazione del riscaldamento all'interno di un condominio specifico, sempre nel rispetto delle normative nazionali vigenti.
- Eventuali provvedimenti comunali, emanati dai sindaci locali in risposta a condizioni meteorologiche avverse o eventi climatici straordinari. Queste misure possono essere prese al fine di prolungare l'accensione degli impianti anche al di fuori dei periodi ordinari, ma sempre nel rispetto del limite della durata giornaliera, che non può superare la metà di quella consentita in via ordinaria.
Cosa sono i Gradi Giorno (GG)? L'Italia è suddivisa in sei diverse zone climatiche, identificate tramite un sistema di classificazione che utilizza le lettere A-F. Questa suddivisione è basata sui Gradi Giorno, un indice che fornisce una rappresentazione del clima medio di un comune, indipendentemente dalla sua posizione geografica. Questo metodo di classificazione permette di adattare le regole relative all'accensione e allo spegnimento dei sistemi di riscaldamento in modo più preciso alle condizioni climatiche specifiche di ciascuna zona, garantendo un uso efficiente ed economico dell'energia termica.
Quali sono le zone climatiche per l'accensione riscaldamento?
Il calendario dell'accensione del riscaldamento per l'anno 2023 segue criteri specifici in base all'area geografica. Ecco nel dettaglio la suddivisione delle zone climatiche e i relativi comuni di appartenza:
Zona Climatica | Comuni di appartenenza |
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Zona A |
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Zona B |
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Zona C |
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Zona D |
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Zona E |
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Zona F |
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Accensione riscaldamento zona A
La zona A è caratterizzata dalla minore durata prevista per l'accensione dei riscaldamenti. Questa zona climatica comprende le province italiane che solitamente godono di temperature più calde, con un indice di Gradi Giorno inferiore a 600. È proprio per questa ragione che la legge stabilisce la possibilità di accendere i riscaldamenti solo dal 1 dicembre al 15 marzo di ogni anno, con un limite di sei ore al giorno per l'utilizzo del riscaldamento. In questa zona rientrano solamente tre Comuni: Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle. Questa restrizione riflette le condizioni climatiche particolarmente miti di queste località, riducendo la necessità di riscaldamento rispetto ad altre zone dell'Italia.
Accensione riscaldamento zona B
La zona B rappresenta un'area climatica con temperature ancora piuttosto calde ed è costituita da province caratterizzate da un indice di Gradi Giorno compreso tra 600 e 900. In questa zona, è consentito l'uso dei termosifoni dal 1 dicembre al 31 marzo, con una durata massima giornaliera di otto ore. Tra le province comprese nella zona B figurano, tra le altre, Palermo, Siracusa, Trapani, Reggio Calabria, Agrigento, Messina e Catania. Questa disposizione tiene conto delle condizioni climatiche specifiche di queste regioni, dove il clima è ancora relativamente mite durante la stagione invernale, ma possono verificarsi temperature più fresche che giustificano l'uso del riscaldamento per un periodo leggermente più lungo rispetto alla zona A.
Accensione riscaldamento zona C
La zona C è caratterizzata da un clima più mite rispetto alle zone climatiche precedenti e comprende tutte le province con un indice di Gradi Giorno compreso tra 901 e 1.400. In questa zona, è consentito l'uso del riscaldamento dal 15 novembre al 31 marzo, con una durata massima giornaliera di dieci ore. Tra le principali province che rientrano in questa zona climatica, possiamo menzionare Napoli, Latina, Caserta, Salerno, Bari, Brindisi, Benevento, Catanzaro, Cagliari, Lecce, Ragusa, Cosenza e Taranto. Questa regolamentazione tiene conto delle condizioni climatiche più fresche di queste regioni durante la stagione invernale, consentendo un uso più esteso dei sistemi di riscaldamento per garantire il comfort termico.
Accensione riscaldamento zona D
La Zona D comprende le province con un indice di Gradi Giorno compreso tra 1.401 e 2.100, e per queste aree è prevista la possibilità di mantenere i riscaldamenti attivi dal 1 novembre al 15 aprile di ogni anno, con una durata giornaliera massima di dodici ore. Tra le principali province che rientrano in questa zona climatica, troviamo Roma, Ancona, Genova, Firenze, Pescara, La Spezia, Livorno, Grosseto, Lucca, Macerata, Pisa, Pesaro, Viterbo, Avellino, Siena, Chieti, Foggia, Matera, Teramo e Vibo Valentia.
È interessante notare che l'anno scorso, nel comune di Roma, il sindaco Gualtieri ha preso la decisione di posticipare la data di accensione del riscaldamento al 14 novembre 2022, limitandone l'uso a 4 ore al giorno fino al 21 dello stesso mese a causa delle temperature più elevate. Considerando che anche quest'autunno si preannuncia piuttosto caldo, non sorprenderebbe se venisse ripetuta la stessa ordinanza per il secondo anno consecutivo, con l'obiettivo di adattare le regole alle condizioni meteorologiche effettive e garantire un uso più responsabile delle risorse energetiche.
Accensione riscaldamento zona E
La Zona E di cui fa parte Milano comprende alcuni comuni della Lombardia e del Piemonte (come Torino), dell'Emilia-Romagna (come Bologna) e tutte le città con un indice di Gradi Giorno compreso tra 2.101 e 3.000. Oltre alle province precedentemente citate, tra i principali comuni della Zona E troviamo Alessandria, Aosta, Bergamo, Brescia, Como, Bolzano, Modena, Parma, Padova, Reggio Emilia, Rimini, Trieste, Gorizia, Piacenza, Ravenna, Venezia, Udine, Verona, Perugia, Rieti, Frosinone, Campobasso, L'Aquila e Potenza. Questi comuni non sono caratterizzati da temperature estremamente fredde, ma le temperature tendono comunque a essere piuttosto basse. Per questo motivo, la legge (D.P.R 412/93) stabilisce la possibilità di mantenere attivi i riscaldamenti centralizzati dal 15 ottobre al 15 aprile, consentendo un utilizzo giornaliero massimo di quattordici ore. Questa regolamentazione mira a garantire il comfort termico in queste aree, dove le temperature possono scendere notevolmente durante la stagione invernale.
Accensione riscaldamento zona F
La Zona F comprende i comuni caratterizzati dalle temperature più fredde, tra cui rientrano le province di Cuneo, Belluno e Trento. In queste città, si registrano Gradi Giorno superiori a 3.000, il che significa che le temperature invernali sono notevolmente basse. Proprio per questa ragione, gli impianti di riscaldamento centralizzati in queste zone possono essere accesi e spenti senza alcuna limitazione temporale specifica. Questa flessibilità è finalizzata a garantire il benessere termico degli abitanti in condizioni climatiche particolarmente rigide.
Accensione Riscaldamento Milano | Accensione Riscaldamento Torino | Accensione Riscaldamento Roma |
Un riassunto: zone climatiche e gradi giorno
In Italia, le zone climatiche sono suddivise in sei categorie, classificate in base agli indici dei Gradi Giorno (espressi come "GG"). Procedendo dalle zone più calde, con Gradi Giorno inferiori e quindi una minore necessità di riscaldamento, fino alle zone più fredde, dove i Gradi Giorno sono più elevati e quindi i riscaldamenti sono attivi per più ore e più giorni, possiamo distinguere le seguenti:
Zona Climatica | Gradi Giorno |
---|---|
Zona A | Meno di 600 |
Zona B | Tra 600 e 900 |
Zona C | Tra 901 e 1.400 |
Zona D | Tra 1.401 e 2.100 |
Zona E | Tra 2.101 e 3.000 |
Zona F | Più di 3.000 |
Questa tabella può essere puoi rappresentata nella seguente immagine:
Come si calcolano i Gradi Giorno? I Gradi Giorno vengono calcolati sommando, per tutti i giorni dell'anno, solo la differenza positiva tra la temperatura dell'ambiente interno (generalmente fissata per convenzione a 20°C) e la temperatura media esterna giornaliera. Questo calcolo fornisce un'indicazione dell'entità del raffreddamento o del riscaldamento necessario per mantenere una temperatura interna confortevole in base alle condizioni climatiche esterne. I Gradi Giorno sono quindi un parametro importante per valutare i fabbisogni energetici e regolare l'uso dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento in modo efficiente ed economico.
Come si può dedurre, all'aumentare dei Gradi Giorno (GG), la temperatura tende a essere più rigida. Questo significa che c'è una maggiore frequenza di giorni durante l'anno in cui le temperature scendono al di sotto dei 20°C, che è la temperatura convenzionale di riferimento. In altre parole, in zone con GG più elevati, vi sono più giorni in cui è necessario riscaldare gli edifici per mantenere una temperatura interna confortevole.
Al contrario, quando i Gradi Giorno sono bassi, ciò indica che la temperatura media esterna registrata durante l'anno si avvicina sempre di più alla temperatura convenzionale di 20°C. In queste aree, le stagioni fredde sono meno intense e quindi vi è una minore necessità di riscaldamento. I Gradi Giorno sono quindi uno strumento utile per comprendere quanto sia necessario il riscaldamento o il raffreddamento in base alle condizioni climatiche locali.
Riscaldamento in inverno: conclusioni e regole generali
In base alle disposizioni generali previste dalla normativa, l'attivazione quotidiana del riscaldamento può essere suddivisa in due o più fasi durante la giornata, ma è fondamentale che rimanga compresa tra le 5 del mattino e le 23. Va inoltre sottolineato che l'orario esatto di accensione giornaliera viene sempre stabilito attraverso una decisione a maggioranza dell'Assemblea dei Condomini, pur lasciando spazio, all'interno delle fasce orarie prestabilite, alla possibilità di regolare la temperatura nei diversi appartamenti dell'edificio grazie all'utilizzo obbligatorio, per legge dal 2017, delle valvole termostatiche.
La possibilità di regolare individualmente il calore nelle varie stanze dell'abitazione tramite queste valvole termostatiche si dimostra estremamente vantaggiosa, sia per risparmiare (soprattutto spegnendo il riscaldamento quando si è fuori casa) che per migliorare il comfort domestico, aumentando la potenza del riscaldamento nelle stanze e nei momenti desiderati. Tuttavia, è fondamentale tenere presente che il reale risparmio energetico sarà effettivo solo se si è in un piano tariffario adeguato alle proprie abitudini di consumo di elettricità e gas.