L'uscita “morbida" dal Mercato Tutelato: soluzione o confusione?

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Scopri cosa è successo con la fine del Mercato Tutelato!

Scopri cosa è successo con la fine del Mercato Tutelato!

decreto energia no mercato tutelato
Vediamo insieme i risvolti del nuovo Decreto Energia. Credit: ANSA / ANGELO CARCONI

Il Consiglio dei Ministri ha pubblicato il decreto legge in materia energia. Sembrerebbe confermare le ultime indicazioni sull’assenza di una proroga per la fine del Mercato Tutelato, ma potrebbero aprirsi anche nuovi scenari. Infatti, si parla di un’uscita “morbida” per i consumatori, soprattutto per i clienti vulnerabili, ma cosa significa davvero? Esiste? Approfondiamo la questione!

Secondo il Decreto Energia approvato il 27 novembre 2023 gli utenti del Mercato Tutelato passeranno al Mercato Libero il 1 gennaio 2024 per il gas e il 1° aprile 2024 per la luce. Iscriviti al nostro canale Telegram per rimanere aggiornato sulle prossime novità!

Nuovo Decreto Energia dopo i rinvii: il contesto

Disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese, la promozione del ricorso alle fonti rinnovabili di energia, il sostegno alle imprese a forte consumo di energia, nonché per il funzionamento del mercato al dettaglio dell’energia elettrica” : questo il titolo del nuovo Decreto Energia approvato in Consiglio dei Ministri.

La presentazione del Decreto Legge Energia in Consiglio dei Ministri è stata soggetta a vari rinvii a causa delle questioni in sospeso, mirando a evitare complicazioni istituzionali legate alla necessità di convertire numerosi decreti in vere e proprie leggi.

Nonostante ciò, il governo ha mantenuto l'impegno di portare il decreto in Consiglio entro novembre. Le tre questioni ancora aperte e i nodi da sciogliere sono stati principalmente tre:

  1. la fine del Mercato Tutelato del gas fissata per il 1 gennaio 2024 e l’impegno preso con l’Europa;
  2. le concessioni per l’idroelettrico poiché mentre si vorrebbe “favorire” fornitori che già lavorano da molti anni, l’Europa sostiene di mettere tutte le aziende in gara;
  3. il progetto per la realizzazione di almeno due porti per l’eolico offshore.

Questo sono i tre punti principali discussi dal nuovo decreto energia, quello sul quale è necessario un approfondimento è sicuramente il primo perché la fine del Mercato Tutelato si sta avvicinando e, anche tu, come migliaia di consumatori potresti dover affrontare questo cambiamento e il passaggio al Mercato Libero a breve.

Uscita “morbida” da tutelato e nessuna proroga: cosa significa davvero?

Il nuovo Decreto Energia ha confermato che non ci saranno proroghe per la fine del Mercato Tutelato del gas perché legata agli impegni presi con l’Unione Europea per il Pnrr, o almeno questo è quello che sembra. 

La questione è decisamente più spinosa. 

Sembrerebbe che il governo stia pensando a qualche forma di dilatazione o di uscita "morbida" per agevolare gli utenti interessati (oltre 5 milioni). Il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica (Ministro Gilberto Pichetto Fratin) ha fatto intuire che istruirà un tavolo per studiare delle modalità “morbide” di passaggio al Mercato Libero. Ma cos'è questa uscita “morbida”? 

Nessuno ancora lo sa! Potrebbe essere un’eventuale manovra di dilatazione delle tempistiche a favore dei consumatori, ma le uniche cose certe sono che non è ancora pronta e che andrebbe contro il volere dell’Unione Europea. Sappiamo che questa modalità “morbida” è rimasta fuori dal decreto. 

Attualmente, non emergono indicazioni che suggeriscano l'inclusione di questa modifica. Questo cosa significa? Forse ancora nulla di certo, ma quello che sappiamo è che la fine del Mercato Tutelato sta arrivando e che in ogni caso bisogna essere pronti.

Fine Mercato Tutelato: perché il NO alla proroga?

Il motivo fondamentale dietro la decisione di non prorogare il Mercato Tutelato è strettamente legato al rischio finanziario associato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Tale aspetto ha generato un dibattito articolato, evidenziando due correnti di pensiero al governo. Ad esempio, Raffaele Fitto (Ministro per gli Affari Europei, il Sud e le Politiche di coesione e il PNRR) ha enfatizzato il pericolo di compromettere la terza rata del PNRR nel caso di un possibile rinvio della scadenza della tutela maggiormente garantita. 

L'eliminazione del Mercato Tutelato, a favore di una completa liberalizzazione del settore energetico, costituisce un impegno vincolante che l'Italia ha assunto nei confronti dell'Unione Europea, rivestendo un ruolo cruciale per l'accesso ai fondi del PNRR. In questo contesto, la scelta di non prorogare il Mercato Tutelato emerge come una decisione chiave, volta a garantire la coerenza degli investimenti e il conseguimento degli obiettivi delineati nel quadro del piano di ripresa economica del Paese. 

In secondo luogo, l'implementazione del Mercato Libero ha fornito agli utenti la libertà di scegliere il proprio fornitore e la tariffa più adatta alle proprie esigenze, ampliando significativamente la flessibilità. Questo ha portato a nuovi servizi e soluzioni energetiche, rispondendo alle crescenti richieste dei consumatori desiderosi di maggiore controllo e, non da ultimo, di risparmiare sulle bollette.

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Vulnerabili e fine tutelato: non senza intoppi

La fine del Mercato Tutelato è alle porte anche per il clienti vulnerabili, ma anche in questo caso potrebbero esserci delle complicazioni. Prima di parlarne, però è giusto ricordare chi sono i clienti vulnerabili nel contesto del Mercato Energetico.

I Clienti Vulnerabili nel contesto dei servizi di fornitura di energia elettrica e gas rappresentano individui o nuclei familiari che, a causa di specifiche condizioni economiche, sociali o sanitarie, si trovano in una situazione di particolare vulnerabilità e richiedono una protezione speciale per garantire loro l'accesso ai servizi essenziali nell'ambito energetico. È essenziale specificare fin da subito che tali utenti fragili riceveranno assistenza anche dopo la fine del Mercato Tutelato.

  • Criteri clienti vulnerabili luce e gas
  • Utenti con un'età superiore ai 75 anni;
  • Utenti in condizioni economicamente svantaggiate (ad esempio, i beneficiari del bonus);
  • Soggetti con fornitura attiva presso una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi;
  • Soggetti con disabilità ai sensi dell'articolo 3 della legge 104/92;
  • Soggetti che versano in gravi condizioni di salute, richiedendo l'utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche alimentate dall'energia elettrica (o presso i quali sono presenti persone in tali condizioni).

Chi rientra in questi requisiti è a tutti gli effetti un cliente vulnerabile e, quindi, seguirà i percorsi prestabiliti da ARERA alla fine del Mercato Tutelato.

Ma quali potrebbero essere le complicazioni emerse da questo nuovo decreto energia? 

Sorgono diverse preoccupazioni della maggioranza, che ha interpretato il testo iniziale promosso dal Ministro Pichetto. Circa la metà di quei 5 milioni di utenti che dovranno cambiare fornitore ha la domiciliazione bancaria delle bollette. Il cambio di gestore richiede che ognuno venga ricontattato e avvisato del nuovo fornitore scelto seguendo le direttive di ARERA (la direttiva ad oggi prevede che: lo stesso il fornitore continuerà ad erogare il servizio con il servizio di tutela della vulnerabilità senza interruzioni).

 Il passaggio prevederà il primo invio di una bolletta che il cliente che se abituato al pagamento tramite addebito bancario, scoprirà di dover pagare direttamente se non rinnova la domiciliazione. Questo significa che in molti potranno trovarsi in una condizione di disagio e dover contattare i numeri verdi e le assistenze dei vari fornitori per rinnovare l’adesione alla domiciliazione sul conto corrente delle bollette di luce e gas. Il disagio potrebbe colpire un numero significativo di famiglie e potrebbe aumentare il numero di utenti che, anche se involontariamente, non pagano una o più bollette perché non consapevoli di dover riattiavare il servizio.

RECAP: date fine Mercato Tutelato da ricordare

Proprio per non dimenticare le date principali del passaggio dal Mercato Tutelato al Mercato Libero, abbiamo creato questa tabella che le contiene. Come vedrai si tratta di una transizione che ha interessato, ormai, quasi la totalità delle forniture e che prevede il passaggio completo per il 2024.

Tabella riassuntiva date fine Mercato Tutelato
👥 UTENZA e REQUISITI📅 DATA
Azienda o PMI: 10/50 dipendenti; fatturato annuo 2/10 milioni di euro1 Gennaio 2021
Microimprese: meno di 10 dipendenti o con fatturato che non supera i 2 milioni di euro1 Aprile 2023
Clienti domestici non vulnerabili di gas naturale (famiglie e condomini)10 gennaio 2024
Clienti domestici non vulnerabili di energia elettrica1 aprile 2024

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  • A.F. Energia
  • A.G. Energia
  • A.S.M. Garbagnate Milanese Unipersonale
  • A2A Airport Energy
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Gli altri temi affrontati nel Decreto Energia

Come abbiamo già detto, i temi principali trattati dal Decreto Energia sono stati tre. Approfondita la questione sulla fine del Mercato Tutelato è importante accennare anche agli altri due.

Un argomento rilevante riguarda le concessioni per l'idroelettrico, su cui la pressione dell'Unione Europea si fa sentire affinché siano oggetto di gara. Il governo, tuttavia, cerca di bilanciare questa richiesta, cercando di favorire le aziende con una lunga esperienza nella gestione di impianti. La questione sembrerebbe ancora aperta, anche se molti tendono ad assecondare le direttive europee.

Un altro nodo da sciogliere è rappresentato dal progetto di un polo industriale nel Sud Italia dedicato all'eolico offshore, con un investimento totale di 420 milioni di euro nel periodo 2024-2026, fondi che non rientrano nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Il progetto coinvolge due porti nel Mezzogiorno, ma si trovano ostacoli nell'individuazione delle aree, nella mappatura e nelle procedure di permitting. Il Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha sottolineato l'obiettivo del decreto di introdurre nuove regolamentazioni e avviare un sistema energetico orientato al futuro, con particolare enfasi sulla preparazione di almeno due porti mediante un meccanismo a candidature per sostenere gli investimenti nell'eolico offshore.

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